Una neo mamma scrive un messaggio al marito per fargli sapere che le gemelline sono nate in anticipo, senza sapere che si trova dietro di lei

Apr 10, 2020 by apost team

Ciò che manca di più ai militari dispiegati all'estero è sicuramente la propria famiglia e la propria casa, il luogo in cui si sente sempre amati e al sicuro. Per i neo genitori costretti a perdersi tutte le prime volte dei loro figli può essere ancora più difficile: perdersi i loro primi passi, le loro prime parole... o persino la loro nascita.

Skyler Cooper è un militare che stava per diventare papà. Come riferito dalla CBS, era stato dispiegato in Kuwait per sette mesi con il Kansas Army National Guard. Skyler aveva dovuto lasciare a casa sua moglie Cydney e i loro figli Leighton e Corbett.

Quando il militare è partito per il Kuwait, sua moglie era incinta di due gemelle. Alla trentatreesima settimana Cydney ha avuto l'influenza, e ha dato alla luce le due bimbe prematuramente. Le gemelline sono state portate in terapia intensiva neonatale.

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Per Cydney è stata un'esperienza molto stressante. Con le due gemelline in terapia intensiva e altri due figli a casa, Cydney ha raccontato di essersi sentita "appesa a un filo". Soffriva più che mai la mancanza di suo marito, come ha riferito al programma Good Morning America

. Un giorno Cydney era andata in ospedale per visitare le gemelline. Si sentiva esausta. Mentre era in terapia intensiva ha ricevuto un messaggio dal marito, che le domandava notizie sulle figlie.

Proprio in quel momento è entrato nella stanza recando dei fiori e dei palloncini con la bandiera americana. Cydney non riusciva a credere ai propri occhi, ed è scoppiata a piangere. La donna ha raccontato a Good Morning America che era sconvolta e al contempo sollevata.

Skyler e Cydney hanno deciso di fare una bella sorpresa anche ai loro due figli, che sono scoppiati di gioia scoprendo che il loro papà era tornato a casa.

Cydney ha postato il filmato del ricongiungimento su Facebook. Ha condiviso le cifre del suo "anno da pazzi": "1000 miglia, 1 gravidanza in solitaria, 48392 chiamate su Skype, alcuni supereroi, qualche volo in aereo, 12 giorni in terapia intensiva, tantissimo sostegno da amici e familiari, e tante lacrime..." Ha scritto che dopo tutte queste peripezie il suo soldato era finalmente tornato a casa.

Cosa ne pensi di questo toccante ricongiungimento familiare? Anche tu hai sofferto per la lontananza di qualche caro e hai pianto di gioia rivedendolo? Faccelo sapere nei commenti qui sotto, e ricordati di condividere questa storia con i tuoi amici e familiari.