Tripanofobia: ti spaventano i piccoli buchi raggrupati?

Giu 22, 2018 by apost team

Ti piace mangiare una melagrana o la vista di questo frutto una volta aperto ti far star male? Se si, allora potresti soffrire di un disordine chiamato "tripanofobia". Questoproblema si definisce come una paura irrazionale dei buchi o delle superfici irregolari raggruppate in una stessa area.

È una fobia che può essere trattata?

Circa il 15% della popolazione soffre di tripanofobia, e probabilmente anche di più, dato che questa fobia non è facilmente riconoscibile clinicamente, quindi spesso passa inosservata. Il termine stesso, trapanofobia, non ha una connotazione di tipo medico. Infatti, la sua origine può essere ricollegata ad un messaggio di circa 13 anni fa, scritto da una persona che sembrava soffrire dei seguenti sintomi dopo la vista di schemi bucherellati o irregolari:

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Questo fatto è diventato un meme nei social una volta che anche altre persone hanno notato di avere gli stessi sintomi se esposte alla vista di superfici bucherellate e irregolari in alcuni cibi o oggetti. Hanno condiviso la loro avversione per i seguenti oggetti:

  • Melagrana
  • Fragole
  • Acqua condensata nelle finestre o in altri oggetti
  • Bolle di sapone
  • gruppi di oggetti simili come occhi, pois, biglie, etc...
  • Barriera corallina
  • Spugne
  • Irritazioni cutanee con presenza di brufoli
  • Schiuma di mare e altri tipi di formazioni schiumose

Le persone affette da questo problema hanno condiviso online le sensazioni che provano quando vedono queste cose e come si sentono:

  • “Mi fa venire prurito e avverto brividi lungo tutta la spina dorsale”
  • "Mi sento disgustato, ho come la sensazione che la mia pelle si rattrappisca.”
  • “Ho bisogno di trovare subito qualcosa da strappare in due.”
  • “Non ci penso, poi vedo qualcosa con le bollicine e mi sento di nuovo male improvvisamente.”

Se pensi di soffrire di questo problema, lo puoi scoprire facendo dei test da solo e cercando su google immagini che potrebbero far scattare quelle stesse sensazioni che sentono le persone che ne sono affette. Se ti rendi conto che alcune pubblicità, come quella del sapone che fa le bollicine, ti fanno sentire strano, o se un'illustrazione ricca di puntini, presente a lavoro o a casa, ti fa sentire continuamente strano, e ti da persino vertigini, allora potresti essere vittima della tripanofobia.

Se lavori in campo medico, questo potrebbe anche includere la vista di alcuni organi che contengono questo tipo di soggetto, come le cellule del sangue. A volte, se non controllate, le immagini che vedi online o nella tua vita quotidiana, possono diventare ossessive e per te diventa difficile togliertele dalla testa per un lungo periodo di tempo.

Cosa causa la tripanofobia?

Non essendoci una diagnosi medica, c'è una scarsa conoscenza legata a questa fobia. Ci sono state molte ricerche negli ultimi anni che hanno portato alla luce alcuni possibili cause di questa fobia. Due scienziati britannici, Arnold Wilkins and Geoff Cole, sperano di convincere i medici professionisti a classificare la tripanofobia come malattia mentale.

Nel 2009, Wilkins ha introdotto l'idea di trapanofobia ai suoi studenti di psicologia durante una lezione. Ha fatto un esperimento dove ha messo due immagini separate su uno schermo allo stesso tempo - una di un paesaggio boscoso e l'altra di un fiore di lotus con piccoli buchi sulla sua superficie. Ha chiesto agli studenti di commentare le immagini nella maniera più apatica possibile. Una delle studentesse, tuttavia, ha detto che l'immagine con il fiore di lotus la disgustava al punto da sentirsi male. Wilkins, un esperto dello stress visivo, ha condiviso le sue scoperte con il suo collega, Geoff Cole, ed entrambi si sono imbarcati in questa investigazione scientifica per capire meglio i costrutti visivi dietro la fobia di superfici irregolari e bucherellate. Questo studio venne pubblicato in un articolo del 2013 intitolato, “paura dei buchi." In questo articolo, Wilkins and Cole hanno confessato che durante il processo di ricerca, uno degli assistenti del loro laboratorio ha mostrato disgusto per una delle immagini usate nell'esperimento, che raffigurava un polpo blu. Questo coincide con essere una varietà molto velenosa di quella specie, soprattutto per gli umani .

Hanno sostenuto che altre specie velenose come i ragni, i serpenti, le lumache, i pesci, e gli anfibi hanno tutti in comune il fatto che mostrano superfici irregolari e bucherellate. Wilkins e Cole sono arrivati alla conclusione scientifica che le persone che soffrono di tripanofobia hanno un "fiuto" molto più sviluppato per le creature velenose; i loro cervelli segnalano che è necessario assumere un atteggiamento ostile in presenza di soggetti che presentano bollicine e buchetti come forma di autodifesa.

Wilkins e Cole hanno oltretutto avvisato che probabilmente non è molto accurato dire che la tripanofobia è, a tutti gli effetti, una fobia. È più probabile invece che ci sia un raro gruppo di persone che in cui l'elemento evolutivo nell'uomo che può percepire le specie pericolose è più sviluppato e da vita ad un istinto naturale di pericolo, a differenza del resto di noi che ha perso quella capacità da ormai migliaia di anni. Sei uno di questi rari esseri umani?

Se hai avuto uno di questi sintomi o se conosci qualcuno che ne soffre, faccelo sapere e mostra questo articolo ai tuoi amici e alla tua familgia!