Prima di compiere 37 anni, l'attore Jack Nicholson non sapeva che sua sorella in realtà fosse la sua mamma biologica
Feb 19, 2021 by apost team
Jack Nicholson è senza alcun dubbio uno degli attori più talentuosi della nostra epoca. Da film come "Qualcuno volò sul nido del cuculo" fino a "Le streghe di Eastwick", la sua impressionante esperienza nel recitare una miriade di personaggi variegati si può dire che lo abbia reso uno degli attori più famosi di Hollywood. Se da un lato Jack potrebbe essersi guadagnato la reputazione di essere calmo e composto nonostante la sua fama, negli anni settanta è stato protagonista di una rivelazione scioccante. Sua sorella, June Nicholson, in realtà era sua madre. E coloro che l'attore pensava fossero i suoi genitori, in realtà, erano i suoi nonni.

Nato il 22 aprile 1937, Jack Nicholson è cresciuto a Manasquan, in New Jersey, nella famiglia composta da John e Ethel May Nicholson. John, che Jack credeva fosse suo padre, lavorava come vetrinista in un grande magazzino. La moglie Ethel, invece, lavorava come parrucchiera e pittrice. June Nicholson, che Jack ha sempre creduto fosse sua sorella e fosse più grande di lui di 17 anni, era una showgirl e aspirante attrice. Ethel e John avevano anche un'altra figlia, Lorraine, che Jack pensava fosse l'altra sua sorella.
I primi anni del futuro attore sono stati tranquilli e per lo più privi di eventi rilevanti. Jack andava bene a scuola, tanto da guadagnarsi anche una borsa di studio per poter frequentare il college. Alla fine, però, aveva deciso di rifiutarla perché ciò avrebbe implicato il dover "studiare tantissimo e lavorare 20 ore al giorno per guadagnarsi i soldi per pagare la retta."
"E, francamente, ero troppo pigro", ha ammesso Jack in un'intervista a Cigar Aficionado. "Allora non scoppiavo proprio dalla voglia di fare qualcosa della mia vita. E dato che avevo solo 16 anni, pensavo che se avessi voluto, avrei avuto tutto il tempo di andare al college più in là. Di sicuro non volevo diventare un avvocato o un contabile. Così ho bazzicato qua e là per il [New] Jersey per un annetto circa. Ho fatto un po' di soldi all'ippodromo e un'estate ho lavorato come bagnino in una spiaggia."
Non avendo la minima idea di cosa volesse fare della sua vita, Jack si guadagnava da vivere con mestieri che comprendevano una buona dose d'azzardo, come le scommesse sui cavalli o le partite a biliardo. Se da un lato questo stile di vita gli avrebbe permesso di acquistare la sua prima auto (una Studebaker del '47), dall'altro lato Jack aveva iniziato a lavorare anche come commesso part-time in un negozio di giocattoli. Alla fine June, preoccupandosi di Jack e del suo stile di vita precario, lo aveva convinto a trovarsi un lavoro più adatto a lui. Pertanto, Jack aveva cominciato a lavorare come assistente nel reparto animazione degli MGM Studios, li ha conosciuto William Hanna e Joseph Barbera: i creatori dei cartoni animati Tom & Jerry.

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Diventato ormai un adulto, pian piano Jack si è lasciato alle spalle l'adolescenza, trasformandosi in un uomo bellissimo e con un volto perfetto per il grande schermo. Nonostante Jack non avesse mai aspirato a diventare un attore, Joe Pasternak - un produttore degli MGM - gli aveva proposto dei ruoli nei suoi film, dopo averlo notato un giorno mentre sbrigava delle faccende. Anche se Pasternak sapeva che Jack era l'attore che faceva al caso suo, voleva comunque che prendesse lezioni di recitazione prima di assumerlo ufficialmente. È stato allora che gli agganci di Jack - Hanna e Barbera - sono entrati in gioco: essendo influenti nell'industria, i due sono riusciti ad assicurargli un apprendistato teatrale al The Players Ring Theatre di Hollywood. L'esperienza ha dato a Jack la possibilità di stringere agganci con altri tre contatti influenti: Bob Towne, Carole Eastman e Roger Corman, che lo avrebbero aiutato a eccellere nella sua carriera negli anni a venire.
Nel 1958, Jack ha ottenuto il suo primo ruolo nel film a basso costo "The Cry Baby Killer". In esso interpretava un giovane adolescente che diventava un fuorilegge dopo aver sparato per autodifesa a una persona. L'ingaggio gli ha fatto guadagnare solo poche centinaia di dollari, anche se in seguito è risultato essere la chiave che gli ha aperto la porta dell'universo della recitazione. Negli anni a seguire, Jack sarebbe diventato una costante in film horror a basso costo come "La vergine di cera" (1963); così come in altri generi, come in "Back Door to Hell" (1964), "Le colline blu" (1965) e "La sparatoria" (1966).

Ma è stato solo nel 1969 che Jack ha fatto finalmente il suo debutto recitando il ruolo di George Hanson nel classico "Easy Rider - Libertà e paura". La sua interpretazione dell'avvocato alcolizzato diretto a sud degli Stati Uniti gli ha fatto guadagnare una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista e un seguito di fan devoti. L'anno successivo, Jack ha recitato in "Cinque pezzi facili", che ancora una volta gli fece guadagnare una nomination agli Oscar. Da quel momento in poi, per l'attore emergente la strada per la celebrità e la fama è stata tutta in discesa. Anche se questa carriera è capitata a Jack quasi per caso, l'attore ha finito per amarla con profonda passione: una passione di cui ha fornito ampia prova. Nel corso della sua intera carriera, la stella è stata nominata 13 volte agli Oscar, che ha vinto due volte, e ha ricevuto il Lifetime Achievement Award all'American Film Institute nel 1994.
Ma non sono i premi e i riconoscimenti a definire il suo talento, dato che la carriera cinematografica di Jack dimostra la poliedricità artistica dell'attore.
"In realtà, non sono nessuno di questi ruoli, ma sono tutti questi ruoli", ha affermato l'attore. "C'è un po' di me, suppongo, in ogni parte che recito. Come attore non puoi fare a meno di immergerti nel ruolo, specialmente se ami recitare."
Nel 1974, Jack si era già affermato come icona culturale a Hollywood. Allora, il film "Chinatown" stava per arrivare nelle sale e la rivista Time stava lavorando a un articolo in onore del talentuoso attore. L'articolo era stato concepito per esaltare ed esplorare la vita di Jack Nicholson, tanto che i giornalisti avevano scavato a fondo nel suo passato per averne un quadro completo.

Poco prima che l'articolo venisse pubblicato, i giornalisti, con in mano tutte le informazioni sulla sua vita, avevano chiamato lo stesso Jack per avere conferma su alcuni dettagli che avevano scoperto: sua madre, in realtà, era sua sorella June. Ethel e John, invece, erano i suoi nonni; e la loro figlia, Lorraine, sua zia. Per quanto riguardava suo padre, l'uomo era ancora vivo; si presumeva si chiamasse Don Furcillo-Rose e che vivesse nel New Jersey.
Scioccato dalle informazioni, l'attore aveva chiesto alla rivista di non scrivere nulla di quanto appreso. Sebbene il Time abbia rispettato la sua volontà, Parade ne ha invece scritto un articolo tutto suo nel 1977.
"È questo il prezzo della fama", aveva sospirato Jack. "La gente inizia a curiosare nella tua vita privata e all'improvviso vieni a sapere che tua sorella è in realtà tua madre."
June era già deceduta nel 1963 a causa di un cancro. Anche i nonni dell'attore erano già morti. L'unico membro della famiglia che gli era rimasto era Lorraine, che aveva confermato ciò che i giornalisti avevano scoperto. Come rivelato alla rivista Rolling Stone nel 1986, Nicholson non ha mai incontrato il suo padre biologico. Il marito di sua nonna era un alcolista poco presente e Jack era solito prendere come riferimento paterno il marito di sua zia, "Shorty". Jack ha dichiarato alla rivista che si sentiva grato di aver avuto una persona così nella sua vita e che, in confronto a un bambino che aveva avuto un padre, a lui non era mancato niente.
"Lui, credetemi, è il papà migliore che chiunque possa avere o desiderare. Come tutti, può capitare che io sia duro con la mia famiglia o con i miei amici - sono piuttosto obiettivo - ma non c'è nessuno che abbia lasciato in me qualcosa come ha fatto Shorty", ha affermato.

"[Era] Un uomo semplice, ma quanti versi ho scritto nella mia mente sui sentimenti intensi che lui ha fatto fiorire in me, versi che lui non sarebbe riuscito a esprimere. Se mi sedessi con Shorty nell'aldilà, o qualcosa del genere, e gli dicessi, 'Guarda, Shorty, ecco ciò che intendi davvero quando parli del principe di questo mondo', lui mi guarderebbe come se stessi parlando arabo", aggiunse Jack."
Nella biografia di Patrick McGilligan "Jack's Life", Jack ha scritto che Shorty è stata la prima persona a cui si è rivolto dopo la notizia incredibile.
"Shorty, questa è la cosa più assurda che abbia mai sentito", aveva detto Jack, come citato da InStyle. "Un tizio mi chiama al telefono e dice che mio padre è ancora vivo e che Ethel May non era davvero mia madre, ma che era June mia madre."
All'inizio, Shorty aveva respinto le affermazioni, definendole ridicole e negando il tutto. Tuttavia, non c'è voluto molto prima che passasse il telefono a sua moglie, la quale gli aveva poi spiegato la verità. Lorraine, però, non aveva elementi a sufficienza per confermare le informazioni riguardanti il padre biologico. L'attore ha rivelato anche di aver capito perché la sua famiglia avesse scelto di tenergli segreta l'identità dei suoi veri genitori. June era solo un'adolescente quando era rimasta incinta, aveva concepito Jack fuori dal matrimonio, e si ritrovava nel bel mezzo della Grande depressione. Non fu mai confermato se Don Furcillo-Rose fosse davvero il padre di Jack, ma a quest'ultimo non importava saperlo più di tanto. Piuttosto, era grato di essere cresciuto circondato da donne forti.

Parlando di Ethel (che lui chiama affettuosamente "Mud") ha detto:
"La mia concezione di donna è associata alla donna indipendente. Non ho mai visto chissà quale straordinarietà nell'essere una donna indipendente, perché per me questa è stata la normalità fin dall'inizio. Insomma, parlando di Mud, lei si addossava il peso di chiunque sulle sue spalle, come un minuscolo elefantino. E questo peso non sembrava farle muovere ciglio. Filava dritto. [Le donne che mi hanno cresciuto] Avevano tutte un sacco di stile e si son divertite tanto in vita loro. Venivano idolatrate da tutto il quartiere."
Se da un lato la rivelazione avrebbe rivoluzionato la vita di molti, l'attore ha insistito nel dire che per lui non è stato "traumatizzante."
"Direi che è stato un evento piuttosto drammatico, ma non lo definirei traumatizzante. Dopotutto, quando ho scoperto chi fosse mia mamma ero già abbastanza maturo a livello psicologico. In realtà, mi ha reso alcune cose più chiare. Al massimo, mi sono sentito sollevato."

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