Nuove ricerche dimostrano che la depressione causa danni al cervello, e non il contrario
Giu 01, 2018
La depressione è spesso stigmatizzata come un problema della testa, con la percezione che la persona da essa afflitta semplicemente non si sforzi abbastanza di essere felice, che abbia una mente debole, o viva secondo questo stile di vita per scelta. Oltretutto la gravità del problema è largamente sottovalutata. Alcuni hanno persino ipotizzato che la depressione sia causata da danni al cervello. Nuove ricerche sul cervello e sulla depressione, tuttavia, hanno ribaltato la concezione riguardo a questa visione errata della malattia.
Depressione In America
La CDC ha scoperto che circa l'8% della popolazione sopra i 12 anni soffre di depressione, e solitamente l'incidenza cresce con l'avanzare dell'età. La sua diffusione non va sottovalutata, considerato il fatto che il numero di suicidi negli USA è cresciuto del 25% dal 1999 al 2010.
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Capire Le Dinamiche Della Depressione
Uno dei più grandi errori di coloro che soffrono di depressione è credere che la depressione sia una scelta personale e consapevole.
Molti si riferiscono ad essa come uno stato d'animo molto pessimista, ma la depressione va oltre il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e gli aspetti negativi della vita prevalgono. Il bicchiere in molti casi potrà anche essere mezzo vuoto, ma il problema è che le persone affette da depressione non riescono a sperare che il vuoto possa essere riempito un giorno. È questa mancanza di speranza per un domani migliore che rende la depressione così pericolosa.
La depressione spesso porta ad una mancanza di autostima e fiducia in sé stessi. Le persone affette da depressione tendono ad avere anche una percezione errata di come il mondo li vede e li accetta.
Un sintomo comune della depressione è una paura del futuro che tende a ripetersi e/o il rimpianto o la vergogna rispetto ad eventi passati che può manifestarsi in una varietà di modi, compreso il contegno, la produttività e l'impegno della persona con la vita e le relazioni. Il risultato è un ciclo a valanga di pensieri negativi che generano azioni negative, che generano pensieri più negativi e azioni ancora più negative.
Se non si interviene, ogni ciclo negativo di pensieri e azioni si accumula per poi travolgere l'individuo e danneggiare il cervello, o almeno questo è quello che suggerisce la nuova ricerca.
Nuove ricerche sull'ippocampo mostrano che la depressione causa danni al cervello
Per anni, il pensiero comune nel mondo della medicina ha sostenuto che la depressione è, almeno in parte, causa di danni al cervello. Adesso, la ricerca pubblicata sulla rivista Molecular Psychiatry mostra un concetto del tutto nuovo secondo cui è la depressione che causa i danni al cervello, non il contrario.
Mentre studi precedenti hanno collegato il restringimento dell'ipotalamo con la depressione, nessuno è stato in grado produrre risultati definitivi fino ad ora.
La TAC di 9.000 partecipanti ha mostrato un restringimento dell'ippocampo di circa 1,24% del suo volume in tutti i 1.728 dei pazienti a cui era stata diagnosticata una forma di depressione cronica.
L'ippocampo si trova nel lobo temporale mediale, con metà nell'emisfero destro del cervello e metà nella sinistra. Un tempo si pensava che i suoi ruoli si limitassero alla navigazione spaziale, alla creazione di nuovi ricordi e alla gestione di memorie a lungo termine. Di recente i ricercatori hanno scoperto un altro ruolo dell'ipocampo: il controllo delle emozioni.
Il coautore dello studio, il professore Ian Hickie, descrive come le funzioni emotive dell'ipocampo, la depressione e persino le sue funzioni di memoria sono tutte collegate. Il professore afferma che tutto il senso di sé dipende da una continua conferma di chi sei nel mondo. La memoria è più che risolvere problemi di matematica e ricordare le password; è anche il collante che tiene insieme il nostro essere e come ci adattiamo al mondo che ci circonda.
Hickie ha usato una precedente ricerca sugli animali a sostegno del suo studio. Tale ricerca ha dimostrato che il restringimento dell'ippocampo negli animali cambia i ricordi e i comportamenti associati. Queste modifiche comportano una perdita di funzionalità.
Hickie applica il concetto di questa ricerca agli umani. I malati di depressione di solito hanno grandi difficoltà a gestire la vita quotidiana a causa del loro senso di auto-distacco con scarsa fiducia, autostima e mancanza di ego. Tutto ciò ha un impatto sui ricordi, sul modo in cui sono formati, richiamati e percepiti, influenzando di conseguenza il modo in cui tali memorie si riproiettano in relazione ad eventi futuri.
Questione di prospettiva
Al di là del trattamento clinico, la prospettiva è un elemento importante nella depressione. Circondarsi di positività realistica è fondamentale quando sei depresso. Gli spettatori non possono cambiare la percezione o una concezione sbagliata di un ricordo triste o dei pensieri correnti, ma possono gettare una luce realistica che è speranza per il futuro, speranza per il cambiamento, speranza che il bicchiere non sia infinitamente vuoto.
Resta il fatto che la depressione può colpire chiunque. È una malattia non discriminante e debilitante che colpisce milioni di vite in tutto il mondo senza esclusione per razza, sesso o età. Va oltre una decisione individuale e consapevole. Va oltre la tristezza passeggera. Va oltre i punti di forza e di debolezza di una persona. E, certamente non è una scelta fatta da coloro che ne sono affetti.
Conosci qualcuno che soffre di depressione? Ne soffri tu stesso? Sentiti libero di lasciare qualsiasi pensiero, preoccupazione o domanda nella sezione commenti e fai sapere alle persone di questo articolo per aiutarli a capire meglio.
Questo articolo si basa puramente sulle nostre conoscenze, ed è di natura generale, non mira minimamente a sostituirsi al parere individuale del medico. La tua salute è importante per noi!